prova effettuata il 09/02/2015
segreteria
Madri e figlie
da "Conversazioni di Laura Tremelloni"
di Laura Tremelloni
Vediamo ora qualche particolare circa
lo sviluppo psicosessuale della bambina che è differente
da quella del maschietto. In essa inizialmente l’attaccamento alla madre, come
oggetto fondamentale d’amore, implica desideri inconsci di appropriarsi della
madre e del suo corpo. La madre attraverso le sue cure quotidiane trasmette
alla bambina le proprie fantasie inconsce narcisistiche e sessuali e la sua
vitalità. Il suo percorso psicoaffettivo è più complesso di quello del maschio.
Infatti il maschietto, dopo lo stretto
legame primitivo con la madre, dovrà abbandonare la vecchia traccia affettiva
del legame materno per seguire la via dell’identificazione col padre, ai fini
di raggiungere la sua maschilità.
I connotati della relazione materna
sono comuni ai bambini dei due sessi, ma per la bambina le immagini
somatopsichiche, che diventeranno rappresentazioni psichiche del proprio corpo
e delle zone erogene, iniziano precocemente la loro formazione attraverso le
cure materne. Si formano allora le prime tracce della rappresentazione del
corpo femminile, con l’assunzione dei significati erogeni delle sensazioni
interne ed esterne cutanee. In questo
modo la bambina organizza precocemente i primi segni psichici delle relazioni
future amorose e sessuali. Le rappresentazioni corporee inconsce dipendono dal
modo in cui la madre ha investito narcisisticamente e
libidinalmente il sé fisico e psichico della bambina oppure ha trasmesso le sue ansie inconsce riguardanti le funzioni corporee e
sessuali.
Per tornare alla donna adulta, da un
punto di vista biologico l’elemento comune tra madre e figlia rimane
l’appartenenza allo stesso sesso. Come ben
sapete, il concetto della femminilità però non
dipende solo dalle caratteristiche sessuali. Le radici biologiche forniscono
alla bambina l’idea della appartenenza al sesso femminile, ma il sentimento d’identità sessuale non dipende dall’eredità biologica,
bensì dalle rappresentazioni psichiche trasmesse dalle immagini dei genitori.
Infatti, ciascun individuo diventa uomo o donna secondo una visione personale e
può anche combattere contro il proprio sesso biologico.
Oggigiorno più che mai, ogni donna nel
ruolo di madre si trova di fronte a due modelli di realizzazione a volte
contradditori: essere madre, essere donna; essere dipendente, essere autonoma;
essere rispettabile, essere desiderabile; essere devota agli altri, essere
devota principalmente ai propri canoni di perfezione; essere rappresentante di
una linea genealogica o essere soggetto nuovo o stravagante, essere
procreatrice o creatrice. Molte si ritrovano appagate e sicure in una posizione
specifica, altre si sentono lacerate dall’esistenza di molti fattori conflittuali.
Ci sono donne più femmine che madri, alcune più madri che femmine, altre né
madri, né femmine, altre più bambine o adolescenti che donne, altre che si
sentono sempre superiori a tutti per bellezza, doti o successo, altre sempre
inferiori e timide, altre gelose o particolarmente narcisistiche, altre sempre
depresse ecc..
Sul concetto di
essere donna influiscono sul singolo individuo variazioni storiche
dell’ambiente e degli sviluppi culturali in evoluzione continua, tanto che nel
giro di sole due generazioni abbiamo potuto apprezzare notevoli cambiamenti nei
comportamenti delle donne.
Un problema da considerare riguarda il passaggio della donna dalla maternità alla femminilità nel senso che
per molti anni la funzione materna è presente nella vita di una donna come
fattore centrale di attenzione; ma poi quando la figlia diventa grande la sua
presenza è destinata a diventare periferica oppure rappresenta uno dei tanti
aspetti della vita.
L’amore materno
viene considerato un fattore globale che comprende la tenerezza, la compassione, la dedizione, l’abnegazione,
la sollecitudine, senza tenere conto dell’ambivalenza dei sentimenti e
della concorrenza di molti fattori nella
sua estrinsecazione. Durante l’infanzia dei figli, la dedizione materna verso i
bambini è soggetta a molteplici fattori presenti nella vita di coppia e nelle
difficoltà quotidiane della vita. Ma quando i figli diventano adulti come si
trasforma?
Raggiungere
un’identità chiede un impegno che si deve svolgere assieme a quello della differenziazione che permette di costruire un se stesso diverso, non come
copia di un altro. Quindi questo processo di diversificazione per una ragazza è
più difficile che per un maschio, data la uguaglianza sessuale e lo stesso
destino corporeo della madre. La figlia deve costruire il suo sentimento di identità per imitazione di un essere da cui deve
differenziarsi, conciliando il suo sentimento d’amore con i sentimenti
d’amore per l’altro sesso.
La presenza di fantasmi onnipotenti della madre di dominio sulla figlia hanno effetti
deplorevoli rispetto alla soggettività delle figlie. Perché una relazione
madre-figlia sia sufficientemente buona è necessaria quindi la presenza del
terzo in quanto separatore della simbiosi iniziale e mediatore rispetto alla
onnipotenza materna La sua funzione é che possa ridurre la dominazione della
madre sui figli. L’omosessualità femminile passa attraverso il fantasma della
partenogenesi.
Il
problema di fusione/differenziazione tra madre e figlia hanno grande importanza
nelle situazioni di sterilità o di maternità, dove non sono mai assenti conflitti psichici. La nascita di un figlio
rimane per una donna una soddisfazione senza uguali, ma nel caso della nascita
di una figlia esistono sentimenti di delusione, perché la figlia rappresenta l’esatta
situazione vissuta dalla madre come invidia del sesso che non ha e la sua
auto-svalorizzazione conseguente.
AL NISSÀ promuove la
Conoscenza e la Pratica delle lingue:
ITALIANA
INGLESE
SPAGNOLA
CINESE
AL NISSÀ offre la
possibilità di apprendere e praticare
le lingue citate con insegnanti
di madrelingua
I programmi sono individualizzati,
rispondono ai bisogni dei singoli allievi
e al livello di conoscenza della lingua da parte degli stessi
Le lezioni sono individuali o in piccoli gruppi
La conversazione propone la
pratica della lingua,
ma anche la socializzazione,
l’incontro e la conoscenza
tra persone di etnie diverse
Le lezioni di italiano in
particolare,
si pongono come obiettivo l’integrazione
di persone straniere nel nostro territorio
si pongono come obiettivo l’integrazione
di persone straniere nel nostro territorio
Oltre all’apprendimento della lingua
si forniscono informazioni
indispensabili
riguardanti la vita quotidiana
per l’inserimento nel nostro paese
Per maggiori informazioni rivolgersi ad AL NISSÀ
CHE EMOZIONE LA SERATA IN POESIA IN QUEL DI AL NISSA’!
Quante emozioni abbiamo vissuto giovedì pomeriggio 28
giugno 2012 nella casa Al-Nissà! Donne e
uomini di paesi e culture diverse convocate/i dalla convivialità, dalla
solidarietà e dalla poesia che, come dice De André, è “la musica dell’anima e i
poeti non sono altro che musicisti che suonano le melodie che provengono dal
cuore”. E noi abbiamo assaporato queste melodie unificate da un sentimento di
amore che non conosce confini, che oltrepassa ogni barriera, abbatte ogni muro
ed è capace di aprirsi al divino. Amore per Genova, intravista dalle finestre
di Castelletto, con il suo mare spumoso e il rosso dei suoi tramonti, che
palpita nelle rime di Maria Rosa Filippone e di Luca Picasso; amore per la vita
che anima i versi spontanei del peruviano Peter; amore per la terra natia colma di cedri e di
ulivi lasciata per raggiungere il fuoco d’America sprigiona nella poesia della
colombiana Meira Delmar; amore del portoghese Fernando Pessoa per il viaggio
come forma di “essere altro costantemente”, senza radici che inchiodino in una
rigida identità; amore per la casa, densa di ricordi,
si riversa nei versi dell’uruguaiano Mario Benedetti; amore per la
libertà nelle Separazioni del poeta contemporaneo kurdo Sherko Bekas; amore che
vince anche la durezza del carcere e attraverso una piccola finestra guarda al
mondo nelle nitide poesie dell’uruguaiano Mauricio Rosencof; amore
dell’argentina Alejarda Pizarnik per la notte che si prende cura di noi, come se ci amasse; amore
che vince “amnesia e deserto del presente” che
il venezuelano Igor Barreto denuncia nelle rime dedicate ad Ungaretti; amore per la vita anche di un “gatto in un
appartamento vuoto” presente nella vivace poesia della polacca Wislawa
Szymborska; amore dei nativi americani per il silenzio, la madre terra, il
vivere con saggezza il tempo come messo in luce dalle narrazioni di Joyce
Sequiche Hifler e dei nativi americani. E’ una corrente dolente ma calda
d’amore per “la voglia di essere” per il doveroso riconoscimento della loro
esistenza, per la presa della “parola prima
smarrita e poi ritrovata”, quella che scorre fluida nelle rime di alcuni
“pazienti” che abitano l’ex ospedale di Quarto. Noi ci siamo presi l’impegno di
collaborare con loro che lottano per continuare a vivere dove hanno ormai radicato i
loro riferimenti; spostarli attraverso una gara o un atto amministrativo vuole
dire tradire queste persone nei loro diritti e rimettere in crisi la loro
salute. Dalla ubriacatura di poesia, per attenerci all’invito di Baudelair,
siamo passati all’ubriacatura di vino, ma, lo confessiamo, ci siamo più
inebriati di poesia e di virtù che di vino. Non dimenticheremo facilmente
questo incontro che ha reso possibile la nascita di nuove relazioni amicali e
solidali.
Peppino Coscione
Carissimi tutti,
l’incontro di venerdì 9
novembre 2012 presso la sede dell’Associazione in piazza delle Erbe 5/1 ha
visto la partecipazione di molti amici vecchi e nuovi che hanno proposto un
ricco panorama poetico.
Ci è mancato molto Peppino
Coscione, l’anima storica di questi incontri, che avrebbe sicuramente
apprezzato il livello alto della serata, animata da uno spontaneo affiatamento
fra persone che, in gran parte, si vedevano per la prima volta ma che hanno
saputo creare quell’atmosfera di complicità intellettuale necessaria ad
accogliere e condividere le diverse esperienze e i vari percorsi poetici.
Il “giro poetico” è stato
aperto da Emilia Garaventa che ci ha letto “Monte Bianco” e, nella seconda
parte, “Verde ambiguità”; di seguito hanno letto o recitato: Giovanna Olivari
(“Un Natale da Siviglia” e” Pesce fuor d’acqua farfalla fuor d’aria”), Angelica
Palumbo (“Ricordalo un giorno, giovinezza”), Angelo Pini (“La manovella degli
ottusi” e “L’anima è nulla”), Davide Giannelli (“Il sogno della morte” e
“Rimmaginando l’immaginazione”), Maddalena Leali (“Dissacrata tradizione più
che altro uno sragionamento stavolta la è la Pasqua” e “Ambiguità”), Peter Rolando (“Lei” e
“Sentire”), Naila Clerici (“La mia giovinezza” e “Nata dalla pioggia”), Dorina
Monaco (due liriche da “Donna di fortunale” di Beatrice Tassara) e Angela
Liscio (due brani di Cesare Pavese, da
“La luna e i falò”).
Tutti sono stati invitati a
mandarci i testi per permetterci di inserirli nella sezione poetica su fb.
La serata si è conclusa con un
piacevole “apericena” il cui ricavato va, come sempre, a sostegno delle
attività dell’associazione, sintetizzate da Lia Oelker nel suo intervento
finale.
A tutti un grazie di cuore per
l’empatica partecipazione.
Attendiamo le liriche e il
prossimo incontro oltre, ovviamente, le vostre mail!
La segreteria
Profilo dell’Associazione
A.L. NISSA', Associazione Leonilde e delle donne, O.N.L.U.S costituita a
Genova il 12 giugno 2000, C .F.
95067510107, è una associazione culturale di volontariato avente lo scopo di
sviluppare iniziative sociali, di solidarietà, di accoglienza, di
valorizzazione e scambio interculturale rivolte, in particolare ma non solo,
alla promozione della dignità e libertà delle donne di varia nazionalità e
all’integrazione di persone e culture diverse nel tessuto sociale italiano e
ligure in particolare.
A.L. NISSA' è un centro internazionale di confronto e di scambio
culturale, un luogo amico dove si promuovono iniziative culturali, formative,
ricreative e attività sociali, un’occasione di accrescimento personale
attraverso approfondimenti e riflessioni sulle diverse culture e sui temi
generali della “diversità”.
A.L. NISSA', nello svolgimento della propria missione statutaria,
opera in un rapporto di rete e fattiva collaborazione con servizi pubblici e
privati, associazioni e cooperative aventi finalità sociali analoghe o complementari, al fine di creare un punto
di riferimento e di aggregazione integrato e finalizzato all’accoglienza,
all’ascolto, all’informazione e alla soluzione di problematiche sociali, anche
quelle inerenti aspetti psichici e di
disabilità.
A.L. NISSA' è quindi un luogo ove
è anche possibile trovare supporto e aiuto nella conoscenza delle istituzioni e
delle opportunità e servizi offerti dal contesto locale e sviluppare strumenti
cognitivi essenziali, quali la conoscenza della lingua italiana, indispensabile
ad inserimenti qualitativi nella società italiana di persone di diversa
nazionalità e cultura.
L’Associazione, sotto la guida di
un “Consiglio Direttivo”, si avvale della collaborazione e delle competenze di
volontari esperti, di etnie diverse (insegnanti, medici, pedagogisti,
psicologi, sociologi ecc.).
Le attività dell’Associazione sono programmate su base annuale, con i
necessari elementi di flessibilità per tener conto in modo adeguato delle
esigenze emergenti e delle risorse rese disponibili dai soci e dai sostenitori
dell’Associazione stessa durante l’esercizio.
Tra i programmi già sviluppati nei trascorsi anni di attività
dell’Associazione, meritano menzione, in particolare: il laboratorio permanente
di studio e ricerca nel campo delle problematiche femminili; le numerose
conferenze e dibattiti sul processo di globalizzazione tenute da antropologi,
sociologi e psicologi; le lezioni personalizzate di lingua italiana mirate all’alfabetizzazione
di adulti e bambini, queste ultime necessarie all’inserimento in corsi
scolastici; le lezioni di altre lingue per specifiche esigenze professionali e
di relazione; gli appuntamenti gastronomici mensili alla scoperta di cucine di
altri Paesi; le gite culturali; le tecniche di
rilassamento terapeutico; lo sviluppo di pratiche di autoconsapevolezza
e di esperienza psicofisica attraverso
tecniche psicomotorie, yoga ecc.
Particolare rilievo, in conclusione, merita il mercatino del "riuso", fonte di fantasia rigenerativa oltre che occasione per rivivere l'emozione dei bazar orientali.
Particolare rilievo, in conclusione, merita il mercatino del "riuso", fonte di fantasia rigenerativa oltre che occasione per rivivere l'emozione dei bazar orientali.
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